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GOCCE DI FELICITA' - 3

Nel terzo appuntamento della rubrica approfondiamo i concetti di ottimismo e pessimismo partendo dal famoso detto: "vedere il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto".


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Anni fa, davanti ad un ristorante che faceva anche aperitivi, su una lavagnetta all'ingresso, alpeggiava la scritta: "Lascia perdere se il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto, tu tieni d'occhio la bottiglia!".

Altre vignette che sicuramente ci è capitato di leggere ironizzano sul concetto, come ad esempio: "Mezzo pieno o mezzo vuoto? Nel dubbio tu versa!"


Il concetto di ottimismo e pessimismo è stato molto discusso anche in chiave ironica, in questo appuntamento avremmo la possibilità di approfondire il tema e capire se è possibile apprendere il primo.


Nel libro "Imparare l'ottimismo" di Martin E. P. Seligman, lo psicologo, partendo dagli stili di attribuzione personale, descrive come è possibile cambiare la propria vita modificando il pensiero. Lo stile di attribuzione è il modo in cui ciascun individuo spiega a se stesso il motivo dell'accadimento degli eventi che lo riguardano.


Il modo di affrontare le situazioni avverse distingue gli ottimisti dai pessimisti e fa dell'ottimismo un ingrediente essenziale del benessere e del successo.


L'ottimismo è uno stile esplicativo che può essere appreso e non semplicemente un tratto della personalità. Infatti gli ottimisti tendono a credere che le sconfitte siano solo temporanee e che le cause siano riconducibili ad uno specifico evento (e che riprovandoci si possa riuscire).

Gli ottimisti non si scoraggiano dopo una sconfitta, ma percepiscono la situazione negativa come una sfida da sostenere nuovamente.


I pessimisti sono portati a pensare e credere che gli eventi negativi durino nel tempo e che siano una conseguenza diretta delle proprie azioni. Si arrendono più facilmente alle difficoltà e rischiano di cadere in situazioni di depressione. Ciò determina un atteggiamento più propenso all'inerzia che all'azione e genera sentimenti negativi. L'impotenza è uno stato in cui non vi è possibilità di agire in quanto qualsiasi azione intrapresa non ha effetto su ciò che accade.


Le persone che affrontano meglio le difficoltà, i fallimenti e gli ostacoli sono coloro che hanno uno stile esplicativo ottimistico. Sono coloro che pur affrontando situazioni difficili o che generano impotenza le superano con maggiore rapidità dimostrando efficacia. Lo stile esplicativo ha un grande effetto sulla vita e si forma nell'infanzia: è la modalità attraverso la quale l'individuo affronta le avversità ed i successi e con il tempo diventa un modo di pensare.


Nello stile esplicativo occorre considerare le tre P:

  • Permanenza ovvero la convinzione che una condizione possa restare immutata. Questa dimensione determina il tempo che l'individuo impiega a decidere di effettuare un nuovo tentativo.

  • Pervasività ovvero la convinzione che una situazione possa permeare tutte le aree della vita. Questa dimensione indica in quanti ambiti la persona si arrende. Coloro che danno spiegazioni universali ai loro fallimenti si arrendono su ogni cosa, coloro che invece danno spiegazioni specifiche ad un insuccesso possono mantenersi attive negli altri ambiti.

  • Personalizzazione ovvero la convinzione che sia colpa o merito proprio. Coloro che si autoaccusano nel caso di un insuccesso sperimentano una bassa autostima e viceversa. Le persone che credono di essere fautori di un evento positivo tendono ad amare di più se stesse.


E' importante considerare però che il pessimismo ha degli aspetti positivi ed è possibile attingere da questa sfaccettatura al fine di essere più saggi. Nello specifico i pessimisti tendono a giudicare in modo accurato il livello di controllo degli eventi e a riconoscere in modo obiettivo le aree di capacità.


E' utile quindi essere moderatamente ottimisti adottando un ottimismo flessibile ovvero scegliere il più delle volte l'ottimismo, ma ascoltare il pessimismo quando è giustificato.

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Parafrasando una celebre frase attribuita a Churchill, un pessimista vede la difficoltà in ogni opportunità; l'ottimista vede l'opportunità in ogni difficoltà.


E' di notevole importanza la nostra posizione e il modo in cui ci poniamo di fronte agli avvenimenti della vita scegliendo se essere ottimisti o pessimisti.

Avete mai pensato che tecnicamente il bicchiere è tutto pieno (metà acqua e metà aria)?


E tu, cosa vedi?
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Fonti: Imparare l'ottimismo - Seligman e La scienza della felicità - Boniwell

 
 
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