Gentilezza
- eternoeleonora
- 13 nov 2023
- Tempo di lettura: 3 min
Nella giornata mondiale che la celebra, proponiamo una riflessione sulla gentilezza...

Oggi, il 13 novembre viene celebrata la giornata mondiale delle gentilezza istituita per la prima volta nel 1998 dal World Kindness Movement in una conferenza internazionale a Tokyo.
In Italia viene celebrata dal 2000 ed è stato istituito un movimento che la promuove e la tutela.
Ma cosa è davvero la gentilezza e perchè sarebbe importante coltivarla e donarla ogni giorno della nostra vita?
Sul dizionario Treccani, alla voce gentile, possiamo leggere: "Di persona che, nel trattare con gli altri, ha modi garbati, affabili, cortesi." La gentilezza ha molte forme e può essere espressa con una parola, con un sorriso, con un gesto, con un modo di essere. Per essere gentile e soprattutto per esprimere gentilezza occorre però averla dentro di noi e sentirla, in alternativa sarebbe un atteggiamento forzato e l'altro se ne accorgerebbe e non ne nascerebbe nulla di buono.
Un primo passo per coltivare la gentilezza è considerare che non ha a che fare solo con gli altri, ma che possiamo praticarla anche (e soprattutto) nei confronti di noi stessi.
Prendiamoci dunque un tempo, un momento, un luogo per questa importante riflessione.
Una delle prime forme di gentilezza che viene coltivata nella Mindfulness è proprio quella nei confronti di noi stessi declinandola attraverso il non giudizio (pilastro della mindfulness), nel non provare senso di colpa, volendoci bene per come siamo adesso senza separazione tra ciò che c'è e ciò che dovrebbe esserci.
Nella Mindfulness, uno dei concetti che viene approfondito è la gentilezza amorevole anche chiamata loving kindness. Essa è uno degli stati così detti positivi insieme alla gioia compartecipe, alla compassione ed equanimità (anzi questi tre sorgono proprio dalla gentilezza amorevole che li sostiene e li amplia).
La gentilezza amorevole è un amore senza condizioni, aperto e libero. E' come un fluido che cambia la forma in base al vaso in cui viene versato, ma non la sua essenza.
Nella pratica di meditazione della gentilezza amorevole iniziamo ad essere amorevoli e gentili con noi stessi. Prendiamoci qualche minuto per individuare cosa vorremmo augurarci di gentile riguardo qualcosa che ci sta a cuore e formuliamolo a voce alta:
Che io possa avere...
Poi, in questa giornata mondiale della gentilezza, estendiamolo a tutti gli esseri viventi:
Che tutti gli esseri viventi possano avere...
Vivere nella gentilezza e con la gentilezza è un atto d'amore verso noi stessi e verso chi abbiamo intorno; la gentilezza è contagiosa (pensiamo ai neuroni specchio).
Sono consapevole che ci vorrebbero pagine intere per approfondire questo argomento; spero che questo breve testo abbia fatto luce sulla vostra gentilezza e vi abbia invogliato a coltivarla e condividerla giorno dopo giorno.
Per concludere vi propongo di seguito una meravigliosa poesia di Naomi Shihab Nye sulla Gentilezza.
"Gentilezza
Prima di sapere davvero cosa sia la gentilezza,
devi perdere cose, sentire il futuro dissolversi in un attimo,
come sale in un brodo allungato.
Quello che avevi in mano, su cui contavi, che conservavi con cura,
tutto deve andarsene,
in modo che tu sappia quanto possa essere desolato
il panorama tra le regioni della gentilezza.
E viaggi e viaggi, pensi che il bus non si fermerà mai,
che i passeggeri che mangiano pollo e mais fisseranno per sempre fuori dal finestrino.
Prima di imparare davvero cosa sia la gentilezza,
devi viaggiare fin dove l’Indiano nel poncho bianco giace
morto lungo la strada.
Devi capire che potresti essere tu, che anche lui era
qualcuno che viaggiava nella notte, con solo i progetti
e il respiro a tenerlo in vita.
Prima di conoscere la gentilezza come la cosa più profonda che hai dentro,
devi conoscere il dolore, l’altra cosa più profonda.
Devi svegliarti nel dolore, devi parlargli finché la tua voce
non catturerà i fili di tutti i dolori e vedrai di che misura è la veste.
Allora resta solo la gentilezza ad avere un senso,
solo la gentilezza che ti allaccia le scarpe e ti manda fuori
nel mondo a spedire lettere, a comprare il pane,
solo la gentilezza che, tra la folla del mondo, alza la testa e ti dice:
“Sono io quella che cercavi”.
E poi ti accompagna ovunque, come un’ombra o un amico.
Naomi Shihab Nye"
Questo scritto è dedicato alla persona più gentile che abbia conosciuto, in ricordo e in onore della gentilezza che mi ha donato e insegnato.



