top of page

E tu, sei felice?

Oggi, 20 marzo, è la giornata mondiale della felicità.



In questa Giornata dedicata alla felicità, prendiamoci un momento per chiederci: siamo felici?

Facciamo un respiro.

Un altro respiro.

Un terzo respiro.


Fermiamoci un momento e riflettiamo con consapevolezza riguardo a cosa è la felicità per noi. 

Soldi, macchine, lavoro, salute? Cosa ci rende veramente felici?


Un altro respiro.


Prendiamoci tempo.


Un respiro ancora.


Facciamo una rapida panoramica delle prime cose che ci rendono felici. Man mano che pensiamo ce ne viene in mente un'altra ancora. E un'altra. Eppure anche questa cosa ci rende felici. E la lista si allunga... una vacanza, una collana, un regalo inaspettato, un libro, un aperitivo. Siamo ancora lontani forse dal centrare la risposta (giusta per noi). E allora, nuovamente, la domanda: cosa è che ci rende davvero felici? Come possiamo essere felici?


La felicità è una delle otto emozioni primarie ed è definita in psicologia come uno stato di soddisfazione e benessere temporaneo che proviamo quando stiamo bene. Il suo significato originario (dalla derivazione latina) indicava abbondanza e ricchezza, oggi sta perdendo sempre più la sua connotazione materiale a vantaggio di quella emotiva. Ognuno di noi percepisce la felicità in modo diverso anche se nel cervello di coloro che la provano vengono attivati gli stessi neurotrasmettitori. Tra questi ricordiamo la dopamina (legata alla sensazione di soddisfazione), la serotonina (motivazione), l'ossitocina (sentimenti) e le endorfine.


Un segreto per vivere felici è vivere nel momento presente senza giudizio come ci insegna la mindfulness apprezzando ciò che la vita e la natura ci offrono. Chissà, forse sono proprio le piccole cose e l'accorgersi della loro presenza che suscitano felicità. Inoltre favorire pensieri positivi e lasciar andare quelli negativi (insieme al rimuginio) è un ottimo modo per essere predisposti (ed accorgersi) dei vari momenti di felicità (che sono disponibili per noi ogni giorno).

Possiamo fare allora un esercizio per i prossimi 30 giorni (se facciamo un’azione quotidianamente per 30 giorni, essa diventa un’abitudine). Su un foglio elenchiamo gli eventi felici accaduti durante la giornata, possiamo farlo dopo cena ad esempio prima di addormentarci. Vi meraviglierete di quante cose ed avvenimenti ci rendono felici. E possiamo essere felici anche della felicità che abbiamo provato!


La psicologia positiva inoltre ha dimostrato, a seguito di numerosi studi, che non si è felici se si raggiungono gli obiettivi prefissati o se si ha successo, ma che l’essere felici porta ad ottenere quello che si desidera. Un circolo virtuoso che genera felicità. In sostanza la psicologia positiva suggerisce che l’essere felici in buona parte dipende da noi e dai nostri atteggiamenti, dal nostro modo di pensare e di comportarci.

Nel libro “il vantaggio della felicità”, Shawn Achor suggerisce alcune modalità ed esercizi che possono aiutare ad essere felici come ad esempio la meditazione (mindfulness), tenere un diario delle cose che ci hanno resi felici nella giornata, essere più sorridenti (se sorridiamo, il cervello riceve l’informazione che siamo felici) ed essere più gentili.


La data della ricorrenza istituita dall'ONU nel 2012, coincide (non a caso) con l'equinozio di primavera e ha come significato un concetto di rinascita, ripartenza e possibilità di rifiorire. Allora accogliamo questa occasione che ci viene offerta per rinascere, per ricominciare, per apprezzare la bellezza, per rifiorire e sbocciare, per vivere pienamente in consapevolezza imparando ad essere felici, ogni giorno.


Un respiro.

Un altro respiro.


Un terzo respiro.


Sono qui, respiro e … sono felice!


 
 
bottom of page