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Chiamale se vuoi... emozioni...

Le esperienze emotive sono parte integrante della nostra vita, ma sappiamo riconoscerle e gestirle?

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Le parole "emozione", "emotivo", "emotività" compaiono molto spesso nei nostri discorsi e l'uso sempre più frequente delle emoticons nei messaggi per definire il nostro stato emotivo, denotano come le emozioni facciano così parte della nostra vita che spesso determinano il modo di vivere le nostre esperienze.

A cosa ci riferiamo quando nominiamo le emozioni?

Possiamo considerarle come stati soggettivi che hanno una durata nel tempo, una certa intensità e tipologia o come reazioni psicofisiche piacevoli o spiacevoli ad eventi esterni o interni.


Diversi autori concordano sulla distinzione tra emozioni fondamentali ed emozioni complesse.

Le prime sono gioia, tristezza, paura, rabbia, sorpresa e disgusto; sono espresse attraverso espressioni facciali, gestuali e vocali e compaiono già nei bambini con meno di un anno di età.


La funzione principale delle emozioni è quella di "guida": ogni emozione ci predispone all'azione (emozione, dal latino e-movere ovvero disporre all'azione). Dentro di noi quindi ci sono due diversi ambiti: uno che pensa e l'altro che sente: il primo è mosso dalla neocorteccia, mentre il secondo dal centro encefalico dove ci sono i centri emozionali (gli stimoli emozionali nascono dall'amigdala).


E' molto importante però non farsi trascinare dal flusso delle emozioni e soprattutto imparare a riconoscerle, questo ci consente di avvicinarci alle stesse in modo consapevole, a gestirle e a non identificarci con le stesse.

Come possiamo imparare a gestire le emozioni?

La competenza emotiva ci aiuta sia a riconoscere le emozioni, a viverle in pieno, a condividerle e consolidarle quando ci fanno stare bene, sia contenerle, diluirle e trasformarle quando creano difficoltà.

Regolare le emozioni significa:

  1. riconoscere le emozioni ovvero essere consapevoli delle stesse nell'istante in cui emergono;

  2. gestire le emozioni e riconoscere la loro funzione in quel determinato momento;

  3. finalizzare l'emozione consentendo lo svolgersi di processi creativi uscendo da schemi rigidi mentali;

  4. riconoscere le emozioni degli altri, l'empatia è una competenza relazionale importantissima.


La Mindfulness è un meraviglioso strumento che ci supporta ad incontrare le emozioni nella pratica, riconoscerle, dare un nome alle stesse, accettarle e renderle delle compagne di viaggio.

Una storia sulle emozioni... il Samurai e il Maestro Zen...

"Un giorno un valoroso Samurai incontrò un saggio Maestro Zen e gli chiese quale fosse la differenza tra Inferno e Paradiso. Il Maestro espresse il suo disappunto e si rifiutò di rispondere sostenendo di avere cose più importanti da fare. Allora il Samurai andò su tutte le furie per la collera e incominciò ad urlare e prendersela con tutto quello che gli capitò sotto mano, in preda alla più grande agitazione. Allora il Maestro Zen intervenne per dire: "Ecco, questo è l'Inferno..." Il Samurai si calmò subito capendo l'intento del Maestro e quest'ultimo disse: "e questo è il paradiso."

 
 
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